lunedì 19 ottobre 2009

Non riesco a.

E' da ieri sera che piango non riesco a smettere. Ho la particolarità di non piangere mai ma la volta che capita non ho limiti. Non riesco mai a limitarmi nelle cose non conosco vie di mezzo da me puoi avere solo tutto o niente. Non riesco a smettere di pensarti nenche per un secondo non riesco a dormire non riesco a mangiare non riesco a studiare non riesco a odiarti non riesco più neanche a pensare a niente che non sia te. Non ho la forza di fare più niente avevo mille progetti mille cose in testa avevo tante cose in mente da inventare e adesso mi sento come se mi avessero tolto tutti i colori dalla testa e ho solo un pastello grigio piccolissimo con cui dipingere una parete enorme mentre tu sei lontano anni luce da me e lo diventi di più ogni secondo che passa. Io vorrei solo stringerti sentire la tua voce sentire il tuo odore e invece sento solo un dolore tremendo che è fisico quasi, anzi senza il quasi. Sento solo quello. Tutto il resto mi arriva in differita come quando sei nel dormiveglia e le voci ti arrivano lontanissime e ti danno un senso di estraneità. Ma il punto è che a me batteva troppo il cuore a te troppo poco io programmo troppo te troppo poco e poi non so. Lo so che era tutto sbagliato che con te non avrei mai potuto pensare di avere un figlio di fare una vita ma non me ne è mai fregato niente non mi importa di questo non voglio la vita prefabbricata che mi hanno sempre raccontato lavoro figli marito stronzate. E' per questo che non sono mai rientrata nei canoni negli schemi nei gruppi nelle categorie comelevogliamchiamare. Volevo l'emozione che provavo quando ti vedevo e che vedevo nei tuoi occhi quando mi vedevi voglio essere di nuovo alla mela e essere talmente felice da provare quasi male e vedere lo stesso nei tuoi occhi voglio di nuovo la cameriera scazzata perchè non l'avevamo neanche vista che era li da mezz'ora a chiederci cosa prendevamo.
Vorrei una vera ragione per mettermi il cuore in pace un motivo per odiarti ad esempio mi basterebbe e invece tutto quello che ho fatto e che mi ha fatto male lo rifarei non uno ma un miliardo di volte e probabilmente sono anche patetica in questo ma so che non ritornerà niente di tutto quello che ho vissuto.
E so che è meglio per me so che è la cosa giusta ma non mi basta adesso, non mi può bastare.

Domani forse.

martedì 13 ottobre 2009

la migliore partenza è quella senza una meta

Partire è sempre un'idea buona. soprattutto se hai le idee confuse. Anche se può succedere che ritorni e le idee sono ancora più intricate. Mia madre al telefono già mi diceva 2 settimane prima che tornassi "ma non è che ti stai un po' inselvatichendo?". "No mamma tranquilla è tutto a posto". Così il treno sferraglia tutto il mio bagaglio indietro. Le infradito rosse sono ormai rilegata ad uso piscina. Università. Lavoro. Trasferte. Vecchi amici che ti studiano un pò. La mia vespa mi saluta con un po' di polvere di più e sembra supplicarmi di farla uscire dal garage. Dico di si. Scivolo via attraverso il traffico senza sapere dove andare e finisco sempre là, senza pensarci. Vorrei evitare di pensare a quanto mi manchi, a quanto vorrei che bastasse fare quei 3 passi e provare a sorprenderti senza mai riuscirci. Ma io ho deciso che i ricordi possono ucciderti quindi ti prendo in giro e rido per farmi forza e ci riesco pure. Tante stupide cose mi ricordano te ma mi fanno sorridere mentre provo a organizzare qualcosa. Programmare è una cosa intelligente almeno quando inutile soprattutto per quanto mi riguarda ma in minima parte inevitabile perchè non ho l'ordine mentale per vivere alla giornata, combinerei troppi casini.
Settimana scorsa. Bar. Caffè. Casino. Gente che si intreccia nel traffico pedonale. Amici. "E' normale che la pensiate diversa tu sei partita così senza sapere un cavolo ti sei innamorata sei rimasta là lei era li a inseguire la sua razionalità tu eri stufa di inseguirla e hai seguito altre cose".
A volte la gente ti sorprende perchè con una frase ti spiaccica li la realtà, come una mosca in trappola.

mercoledì 7 ottobre 2009

Rewind

riempivo i minuti come potevo non mi fermavo mai neanche per dormire mi buttavo in tutto quello che mi tirasse via di qui che mi strappasse le radici disperatamente affondate in un terreno che frana accanto a quegli alberi intanto che un po' di me scivolava sempre più via per perdersi negli abissi dell'altrove
ogni tanto mi sedevo nell'unico posto lontano da quegli occhi per ripararmi dal buio della notte
hai una sigaretta no non fumo che cazzo ci fai qui ma ci sto lo stesso perchè respiro meglio in mezzo a fumo e sacchi neri che la fuori
e qualcuno tirava cose contro tutto quel muro che avevo tirato su fino a fregarmi così a fondo da farmi perdere