mercoledì 16 marzo 2011

Le cose che capisco più tardi

Partendo dal presupposto che di solito sono l'ultima ad accorgersi di cose che tutti notano subito, tipo la nuova macchina del capo, mi accorgo però se il mio vicino di computer non ha dormito quella notte, o se è contento più del solito, o i calzini a righe che ha. Ho questa fissa di osservare gli stati d'animo della gente, anche quella che mi sta sull'anima. Forse non avrei dovuto darmi all'economia, chissà chi può dirlo. Probabilmente se di lavoro facessi la psicologa, passerei il mio tempo libero a contare le nuvole nel cielo pur di non osservare nessuno.
Non volevo dire questo però. Volevo dire di quelle cose, semplici, che hai dentro la testa da sempre solo che o non sai ancora parlare, o sei troppo occupato a parare i colpi, o a finire qualcosa che poi fa iniziare qualcosa di altro, che ti fa a sua volta iniziare un'altra cosa e poi ti dimentichi quelle cose li iniziali.
Ci dimentichiamo di tutto.
Anche di essere degli animali in fondo.
Anche se viviamo in una realtà antisettica, tra asfalto e aria condizionata. Siamo animali egoisti, che annusano svuotano e a volte amano.
Totalmente in balia degli agenti atmosferici per di più.
Solo che i nostri bambini adesso si rincoglioniscono alla Playstation e pensano che anche nella vita il game over sia facilmente eludibile ricominciando da capo.
Ogni tanto però eccola che ritorna, quella mania di capire le cose dopo, devo dire che almeno quelle le capisco bene, non me le dimentico come i fiumi d'Italia.

La vita di ufficio mi fa desiderare di andare a fare il bagno agli elefanti, di mestiere.

sabato 5 marzo 2011

Prima o poi.

Mi dico sempre che ti chiamerò ma non lo faccio mai.
Quanto tempo che non ti sento?
Sto bene sai. Dormo alla notte, lavoro, studio, rido, bevo, faccio la scema come non facevo prima.
Mi sono fatta i capelli ricci.
Provo a raccontare bugie alla gente a volte.
Ho iniziato a fumare, ho smesso di fumare.
Ho avuto un paio di storie sceme.
Chissà che diresti tu, tu che mi dicevi sempre che ero solo la tua.
Credo di esserla sempre, la tua.
Anche se adesso rido e posso tornare nel buio della notte senza avere più quella paura, quel vuoto che mi avevi lasciato.
Se pesco chi un giorno ha detto "il tempo è un gran dottore" lo lego a un sasso stretto stretto e poi lo butto in fondo al mare.

Ho fatto anche l'amore senza di te.
E il dubbio è sempre quello li.