martedì 13 ottobre 2009

la migliore partenza è quella senza una meta

Partire è sempre un'idea buona. soprattutto se hai le idee confuse. Anche se può succedere che ritorni e le idee sono ancora più intricate. Mia madre al telefono già mi diceva 2 settimane prima che tornassi "ma non è che ti stai un po' inselvatichendo?". "No mamma tranquilla è tutto a posto". Così il treno sferraglia tutto il mio bagaglio indietro. Le infradito rosse sono ormai rilegata ad uso piscina. Università. Lavoro. Trasferte. Vecchi amici che ti studiano un pò. La mia vespa mi saluta con un po' di polvere di più e sembra supplicarmi di farla uscire dal garage. Dico di si. Scivolo via attraverso il traffico senza sapere dove andare e finisco sempre là, senza pensarci. Vorrei evitare di pensare a quanto mi manchi, a quanto vorrei che bastasse fare quei 3 passi e provare a sorprenderti senza mai riuscirci. Ma io ho deciso che i ricordi possono ucciderti quindi ti prendo in giro e rido per farmi forza e ci riesco pure. Tante stupide cose mi ricordano te ma mi fanno sorridere mentre provo a organizzare qualcosa. Programmare è una cosa intelligente almeno quando inutile soprattutto per quanto mi riguarda ma in minima parte inevitabile perchè non ho l'ordine mentale per vivere alla giornata, combinerei troppi casini.
Settimana scorsa. Bar. Caffè. Casino. Gente che si intreccia nel traffico pedonale. Amici. "E' normale che la pensiate diversa tu sei partita così senza sapere un cavolo ti sei innamorata sei rimasta là lei era li a inseguire la sua razionalità tu eri stufa di inseguirla e hai seguito altre cose".
A volte la gente ti sorprende perchè con una frase ti spiaccica li la realtà, come una mosca in trappola.

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