martedì 10 novembre 2009

Il tempo delle parole

Vado in piscina quando ho raggiunto il livello massimo di saturazione possibile. Mi sono riscoperta come una specie di spugna che assorbe cose ma ad un certo punto deve buttarle via. Come se assorbissi di volta in volta un pezzetto del mare e provassi a svuotarlo, a farlo mio o a riempire una conca enorme. Col tempo le cose cambiano e le cose ti cambiano soprattutto per chi ha sempre vissuto in bilico tra il bianco e il nero, tra la calma assoluta e il tumulto dei pensieri che ti avvolgono. Ci sono giorni in cui niente di basta più in cui dimenticare significa vivere, ma dimenticare non è possibile senza prima non lasci che il tuo cuore senta su di sè tutto quello che vuoi dimenticare. Giorni in cui mi consola di più una sigaretta e un giro in macchina che passa e va via dalle solite parole. Giorni in cui non vedi l'ora che suoni la campana, che finisca il tempo delle parole per respirare il vento della libertà. Si, sto bene da sola ultimamente. Ha anche i suoi lati positivi perchè c'è stato un momento in cui stavo male sia con gente che da sola, poi bene con certa gente e male da sola, e adesso trovo più tempo per liberarmi da discorsi e cose inutili.
E' suonata la campanella.

1 commento:

Stefano ha detto...

Sai qual é, il problema?.. che le cose cambiano, ma noi non cambiamo mai.