giovedì 10 dicembre 2009

Ridammi le stelle

Dicono che la vita senza una meta è vagabondaggio. E ieri sera, con la mia giacca rossa con il cappuccio tirato su sotto la pioggia che lavava via cose dalle cose mi sentivo proprio così. Zero voglia di tornare a casa. Zero voglia di tornare nel locale. Stavo semplicemente camminando. Non ci penso più a tante cose che mi toglievano il fiato prima, ad intermittenza sto anche bene, ma il problema è proprio questa intermittenza che non so se sia esattamente normale. C'è chi pensa a quanto è inutile farneticare di stare bene quando è inverno e il mio corpo ultimamente mi sta dicendo delle cose che io non voglio ammettere. Ha iniziato di nuovo a sanguinare come tampo fa, lo so che sono stupida a cercare di capire cosa questo voglia dire, che probabimente basterebbe poco a farla smettere come avevo fatto a suo tempo. Ma stamattina, piegata in due sul lavello mi sono chiesta se quella cosa del cerchio non mi si sia di nuovo stretta intorno.
Ma poi ho capito che non era la stessa cosa. E ho capito anche il perchè.
Guardo il cielo, e magari non le riesco più a vedere loro, ma penso che forse tu con me non le hai mai volute guardare, anche quando c'erano, ed erano talmente tante da lasciarmi senza fiato. Io le guardavo e tu continuavi a fumare, forse per questo adesso io sono qui e tu chissà.

4 commenti:

Stefano ha detto...

Cerco di pensare ad un commento utile, costruttivo. Immagino le parole, provo ad intuire il contesto. Poi leggo "a quanto è inutile farneticare" e.. cazzo, questa mi ricorda qualcuno che odio. Ecco perché non riesco a scrivere!

Amaranto ha detto...

ma come...non lo puoi odiare! dovresti odiare anche me.
:)

Stefano ha detto...

Odi et amo..

Anna Maria ha detto...

Molto bella chiusura del post, ciao Amaranto.