domenica 4 aprile 2010

Sarebbe meglio tenersi leggeri, a cena...

due settimane fa ho sognato che finiva il mondo. Me lo ricordo in modo nitido e pulito, nonostante la sostanza dei sogni sia quel che sia. Sono pochi i sogni brutti che faccio, ammetto. Ricordo perfettamente il vento che strappava via tutto quello che ha le radici, il rumore e la sensazione di precarietà che mi avvolge. Accendi la tv e senti di terremoti ogni 2x3 ormai. Navi cinesi che devastano la barriera corallina. Stiamo distruggendo tutto con le nostre stesse mani e la cosa più assurda e che ci stupiamo delle conseguenze delle nostre azioni. Io forse sono paranoica entro certi limiti, ma ho come la sensazione che qualcosa dentro la terra si stia ribellando alle logice perverse del mondo, se di logiche possiamo parlare. Ma mi sono abituata anche a ciò, non sono in un momento di crisi profonda interiore (figuriamoci se lo fossi!), ogni generazione ha le sue tattiche di difesa contro la consapevolezza di ciò che le sta intorno. Ho imparato a non dipendere più da nulla, ho imparato a ripararmi dal vento che soffia dentro e fuori. Immagino che sia anche questo crescere, accorgersi che tutto quello che ti hanno raccontato, beh quasi tutto, era una gigantesca colossale presa per il culo.
Avevano ragione a dire che il teatro è simile alla vita. Io adesso me lo immagino così, con la maggior parte degli attori che recita inconsapevolmente un copione e si aspetta un applauso da coloro che stanno di là, su delle poltrone rosse, compiaciuti che le cose stiano andando proprio come loro si erano prefissati.
Per fortuna c'è qualcuno che se rende conto, e io vivo alla ricerca di questo.
E' uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare.

2 commenti:

Stefano ha detto...

Ahhh, se solo fossimo stati belli, anziché intelligenti! :)

Amaranto ha detto...

e c'hai ragione.
Mmmh, ma anche brutti e un po' scemini, andava bene cmq...:)