mercoledì 1 dicembre 2010

tutto si trasforma tranne l'odore del vento

Fuori fa un freddo cane mentre mi infilo il secondo paio di calze, tiro un morso alla brioche e calcolo mentalmente se sono coperta abbastanza.
Cazzo ma quella che scende è neve.
Le due ruote sono adorabili ma richiedono una certa preparazione fisica.

Falso allarme.
Niente neve, ma sul cruscotto lampeggia un "3 gradi". Ecco, vada bene per la spia della riserva che faccia i capricci (dopotutto con quella mi abbronzo) ma i gradi, quelli proprio no.
E dicevo, pensavo, schivavo le pozzanghere, e schivavo la mia tendenza a darmi le colpe non necessarie e a non vedere le colpe reali.
Prova a essere sincera con te stessa. Ok.
Vorrei da morire (non puoi capire quanto) andare sui mercatini con te, tenere la tua mano ed essere dentro la tua vita, anche solo per un giorno.
Vorrei concentrarmi di più in quello che faccio.
Vorrei non credere, che se le cose sono andate così, sia prevalentemente colpa mia e del mio brutto carattere impulsivo e selvatico.
Il freddo così intenso mi fa pensare alle cose belle che ci sono da fare, al fatto che il calendario ha fatto un giro, e io non sono più convinta di essere ferma, come un anno fa.

Tutto si trasforma tranne l'odore del vento.

1 commento:

Arturo Folletti ha detto...

infatti è un gran casino, perchè anche se riesci in qualche modo a non pensare più a determinate cose passate da tanto tempo, poi arriva sempre l'odore del vento a ricordarti tutto quanto