venerdì 3 aprile 2009

Ho navigato in un mare dove non si arriva mai

L. armeggiava con la mia ferita con disinvoltura.
Ahi!
Ti faccio male?
Si un po'
Lo so, comunque devo farlo, altrimenti non muovi bene poi. Ho quasi finito.
...
E pensa che quello che vedi è solo una piccola parte della ferita che hai, il più è interno.
Inconsciamente L. diceva la verità, di certo non il bisturi aveva scavato le ferite più profonde (anche se la sua parte l'aveva giocata egregiamente, oserei dire) . E io pensavo a quello che si deve essere scavato in altre parti, ma cicatrizzo veloce, me l'hanno detto. In fondo, è sempre lo stesso metabolismo che affronta le cose che graffiano, mi sono detta. E poi sono uscita fuori, a passi più sicuri rispetto a quando ero entrata, e c'era un sole stupendo sulle cose, il termometro segnava 26 gradi, e tutto sembra dirmi che devo trovare la mia via. Ma quale.
Lunedì scorso volevo tagliarmi i capelli cortissimi, non accade da almeno 10 anni. (Pessima idea, dimostrerei 5 anni di meno, e non mi pare il caso).
Martedì volevo andare in Kenya con un amico al quale frulla in testa di aprire un ristorante là. Uhm, no, troppo fantasiosa.
Mercoledì ho riaperto la pagina del bando tirocini all'estero. Niente da fare.
Giovedì. Perchè non prendere una seconda laurea, completamente opposta a quella che ho appena strappato? Quindi interessante intendo.
Venerdì. Oddio, è oggi. Oggi non ho altre idee. Oggi c'è il sole e basta.
Ah no no, non ho le idee confuse.

Ieri, mentre prendevo sonno, mi è venuta in mente un'altra cosa. Ho passato la prima metà della mia vita ad imparare che nelle storie degli uomini tutto finisce pressapoco in questo modo: "...e vissero per sempre felici e contenti". La seconda invece più o meno ha scardinato questo idilliaco (ma necessario per crescere sani di mente, mi hanno detto) e confortante pensiero. Già il fatto di scardinare qualcosa credo sia sempre piuttosto doloroso insomma.
Però. Nella prossima fase dovrei trovare un compromesso a tutto ciò, qualcosa del tipo quello che si ottiene mescolando il rosso con il blu... non lo so. La televisione che ronza al mio fianco mi ha appena lanciato un terrificante messaggio sublinale, proprio mentre stavo formulando un pensiero costruttivo (ogni tanto mi capita anche questo). Comunque, il terrificante messaggio diceva che la crisi che sembra coinvolgerci tutti, non ha intaccato il fatturato delle imprese che si occupano di estetica-cosmesi blablabla come la vogliamo chiamare, anzi esso sembra addirittura aumentato. Soprattutto le unghie, mannaggia, possiamo anche non avere un lavoro degno di questo nome ma le unghie si, queste si che sono importanti, scema io che faccio seccare lo smalto nei bottiglini.
Ma torniamo al mio pensiero costruttivo. E' naufragato mi sa. Qualcosa mi farò venire in mente prima o poi però, promesso.

1 commento:

Stefano ha detto...

In questo periodo non riesco proprio a trovare le risposte giuste per niente. E non so quante volte mi sono fermato, con la finestrella dei commenti davanti agli occhi, senza riuscire a scrivere nulla.
In compenso, però, ho trovato una frase che credo ci accomuni molto.. anche se viviamo due situazioni completamente differenti.

"Il problema, nella maggior parte dei casi, è l'avere troppo tempo.. o non averlo affatto".

(io, comunque, voto a favore del ristorante in Kenya).