giovedì 11 giugno 2009

Due

2.
La cosa più stupefacente è che riusciva sempre a sorridere, anche quando era triste. Aveva una forza straordinaria, una forza che gli altri non riuscivano a capire, e che invidiavano un po' a volte. Dove la trova tanta forza una persona così piccola, una cresciuta senza un punto di riferimento, senza una lira? Noi qui, adagiati nelle nostre trappole travestite da comodità, tessiamo di giorno in giorno una rete inesorabile di scuse e cazzate, mentre lui, nei suoi occhi scuri aveva tutto ciò che gli serviva per andare avanti. Parlava poco, ma quando lo faceva nessuno lo interrompeva, nella semplicità delle sue parole ci potevi trovare un mondo intero. Un mondo di chi le soluzioni se le è sempre costruite con il suo sudore e la sua milza. Le stesse parole ascoltate da uno che non attacca il cervello possono sembrare stupidamente ovvie, se lo attacchi no. Parla da saggio ad uno sciocco e ti dirà che non ha senso quello che dici.
Eppure, nonostante questo, la stimava. E lei non riusciva a capire il perchè, anche quella sera d'Agosto quando si erano ritrovati a fumarsi una sigaretta sul balcone del vecchio locale di Jack, loro amico.

La sua valigia era ancora in camera, completamente intatta come la sua casa dopo tutti quei mesi di assenza: tutto era ineccepibilmente rimasto come lo aveva lasciato, solo la polvere sui mobili tradiva i segni della sua assenza. Si era fatta una doccia e aveva messo le prime cose che aveva trovato nell'armadio, ossia una camicia azzurra che era diventata ormai troppo larga, e una gonna a fiori che non ricordava neanche di aver comprato. Lo specchio restituiva un immagine nuova, e una intensa abbronzatura colorava la sua pella. "Tremenda questa gonna" pensava mentre componeva il suo numero e intanto si infilava le scarpe.
E mezz'ora dopo eccoli a chiacchierare come se il tempo non fosse passato, sono le persone così quelle con cui ti senti a casa anche in mezzo ad un temporale. Così...come? Quelle che ti guardano e con quello sguardo capiscono se dici la verità, se sei felice. Quelle a cui puoi dire tranquillamente di esserti dimenticata di pagare la terza multa del mese, o di aver insultato la proprietaria del negozio pensando che non sentisse. Insomma, quelle cose li, e da cosa nasce cosa. Edoardo scoppia a ridere all'immagine della fede che scivola verso il fondo del mare. "Potevi almeno darla via, sono tempi duri cavolo. E adesso cosa farai?".

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