domenica 14 giugno 2009

So far away

Sono punto e a capo, con una grossa valigia da riempire di cose. Hai quella, hai l'idea di cosa metterci dentro niente da lasciarti dietro sei a posto insomma. Allora perchè, quell'esitazione? perchè se hai appena riso in faccia a chi ha osato dirti lasci tutti così, e te ne vai lontana. Lontana. Che concetto abusato. sono lontana anni luce da chi dorme vicino a me. Se soltanto tagliare le distanze servisse ad avvicinarmi farei di tutto, diventerei un viaggiatore globale, impassibile alle barriere geografiche e culturali. al jat lag e alle stagioni, alla vento gelido che ti sferza la pelle o allo scirocco che ti secca la gola. Che è ineguagliabile la sensazione che provi mentre provi a raggiungere qualcuno che ami. E lo farei due, tre (cento) volte al mese come un bambino che ha scoperto un nuovo gioco meraviglioso e non vuole andare a dormire perchè non capisce come si possa sprecare tanto tempo così. Perchè lo spazio di una notte può essere sconfinato da mozzarti il respiro.

Apro gli occhi. Valigia sempre aperta, qualcuno da qualche parte sta sognando, chissà cosa, io scrivo. Scrivo per capire. Scrivo perchè non c'è nulla da fare. Perchè.



Perchè vorrei infilarci anche i miei sogni, là dentro.

Spedirli lontano, si dove nessuno possa giocarci questa assurda partita di ping-pong.

2 commenti:

Stefano ha detto...

Metti anche i miei, per favore?..

Amaranto ha detto...

Lo spazio dove metterli è l'unica cosa che non mi manca.
;)