mercoledì 11 marzo 2009

10 marzo 2009

Ho buttato chili di carta nella carta, plastica nella plastica, venduto libri, scartato pacchetti, annusato fiori, rivisto foto, stretto mani, riavvolto il nastro della memoria al contrario. E si continua a riavviare. E la musica mi suggerisce "ho perso le parole", ma io le sto cercando ancora nell'abisso dei ricordi. Quando ho visto quel vuoto mi sono arrivate tutte le lacrime che mi aspettavano li, congelate, da mesi. Ma quanto sono stupida, a non riuscire mai a trovare un maledetto equilibrio, a non capirmi mai e non perdonarmi mai. Gioco a fare quella grande, quella che è in grado di fare tutto ma non so niente.
E mi dico che questo momento lo aspettavo da secoli, che ho fatto cose che non avrei mai pensato di poter fare, e l'ho fatto perchè ci credevo senza dover dire grazie a nessuno. Adesso si volta pagina, davvero. Devo solo capire cosa scriverci.

Nel frattempo, mi metto il casco e vedo fin dove arrivo......

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho sempre pensato che sia meglio aspettare qualcosa, che non aspettarsi nulla. E il bello sai qual è?.. che finirà mai. :)

Arturo Folletti ha detto...

ma è una notizia fantastica (la laurea intendo)!!!!
qui bisogna festeggiare, complimentoni davvero!!!

:-)

Anonimo ha detto...

cambiare è un pò sloggiare