domenica 3 maggio 2009

Scheggie impazzite

Pulivi le scheggie dei miei errori. I segni nelle mie mani, e io intanto mi disinfettavo tra lacrime invisibili e parole che non pensavo, veramente.

"Sicura che hai preso tutto?" Meglio sarebbe anagrammare la terza e la seconda lettera. La risposta sarebbe si. Quella sincera alla domanda che nessuno mi pone. Preferiscono tutti l'onesta bugia che racconto tutti i giorni.

Ho viaggiato a lungo in posti in cui nessuno entra mai, quando era meglio me ne stessi tra le cose e le strade familiari agli altri. Ed è stato difficile uscire da li, e fare pace con me e perdonarmi di essere così irrimediabilmente una testa di cavolo, se mai ce l'ho fatta. Ma che ci vuoi fare, certi percorsi non li puoi cambiare. Fanno parte di te e basta.


Ed è inutile che stia qui come una stupida a scrivere. E' inutile che cerchi disperatamente tra le parole di una canzone, tra le braccia di chi dice di capirmi. E' inutile. Perchè io non posso capire nulla di tutto ciò, non posso.

Porto a spasso per un altro po' il mio stupido punto di vista.

E poi sento la mia voce dire mi sei mancato, tiro fuori dall'armadio la mia maglietta preferita fino a sentire l'aria sulla pelle, mentre guido nella solita strada sempre diversa. (Sarà la primavera, che mi fa uscire dal letargo).


Sto iniziando a resettare il mio pensiero, insieme a tutto il resto.

2 commenti:

Arturo Folletti ha detto...

Io non credo che sia stupido il tuo punto di vista, per quel che può servire..
Rileggendo queste parole così delicate ho pensato che assomigliano a quelle che ho sentito tempo fa da una persona che conosco e che adesso non assomiglia più a quella persona che conoscevo

Amaranto ha detto...

davvero? Pensavo di essere l'unica ad avere certe idee, mi consolo un po' allora. ;)