sabato 28 febbraio 2009

A che fermata siamo?

Vorrei tanto capire quello che provo adesso. Sta tutto girando in modo veloce, velocissimo intorno a me, come quando impari a guidare e hai l'impressione che la macchina stia decidendo da sola che direzione prendere. E in teoria dovrebbe accadere l'inverso. L'energia mi attraversa e mi travolge. Un minuto prima sono strafelice, un minuto dopo lasciamo stare. Non sono in menopausa, giuro che è ancora presto. Però oggi sono rinchiusa a cercare di stendere un discorso decente, di riassumere tutto quello che è significativo, e inevitabilmente mi ritrovo qui, a proiettare qualche pensiero storto (come dice qualcuno). E a cercare di raddrizzarlo un pochino. E nel mentre mi chiedo perchè rifaccio sempre gli stessi, identici (maledettamente identici) errori. Dovrei smetterla. Di sbattermi per un nulla che mi viene restituito in tasca.
Oh, le mie tasche sono piene di nulla.
Pesa quasi, tutto questo nulla. Mi hanno detto che anche l'aria ha un peso, quindi perchè non dovrebbe avercelo il mio nulla?
Ebbene si, scrivo sempre quando sono arrabbiata. Quando potrei che ne so? Fingere che vada tutto bene, andare di là, mettermi le scarpe nuove e mettermi a recitare il mio ruolo. Peccato che già il rumore delle solite parole masticate mi dà fastidio.
Ah, e poi fanno sempre male, le scarpe nuove.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Certe volte mi capita. Non riuscire a rispondere ad un contesto.. non trovare le parole giuste. Come adesso.
Questo, senza dubbio, è uno di quei casi in cui non avrei voluto sentire il piacere di commentare.
Così.. non avendo nulla per restituire in maniera decente le tue parole, ti lascio un sorriso, uno di quelli da capogiro, magari. Ti lascio un sorriso e la promessa di rivendicare la mia incapacità.